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Aspetto con ansia che l'ansia mi passi

Immagine del redattore: ML CandelaML Candela

Cos'è l'ansia?

L'ansia è un'emozione di base che si manifesta come uno stato di attivazione dell'organismo quando una situazione viene percepita, anche solo soggettivamente, come pericolosa. È uno dei meccanismi più primitivi di protezione e conservazione della specie, una reazione naturale e innata che ci prepara a fronteggiare le minacce, siano esse reali o figurate, esterne o interne (Le Doux, 2015).

In condizioni normali, l’ansia fisiologica ha una funzione adattiva. Quando è diretta verso uno stimolo reale e gestibile, può fornire una spinta adrenalinica che ci consente di reagire al pericolo o affrontare una sfida, aiutandoci a conseguire i nostri obiettivi. Ad esempio, l’attivazione fisiologica che proviamo prima di un esame o di una presentazione può migliorare la nostra concentrazione e prestazione (Kabat-Zinn, 1990).

Fino a questo punto, l’ansia è un alleato prezioso. Tuttavia, cosa succede quando questa emozione diventa eccessiva e fuori controllo?

Quando l'ansia diventa patologica

L’ansia patologica si distingue da quella fisiologica per l’intensità e la persistenza. È caratterizzata da una paura esagerata e da un senso di incertezza rispetto al futuro, spesso accompagnata da sentimenti spiacevoli che possono diventare invalidanti. Questo stato di ipereccitabilità si manifesta attraverso l'attivazione dei circuiti della paura, con un ruolo centrale dell’amigdala, una struttura cerebrale responsabile delle nostre reazioni emotive (Schore, 2012).

Secondo LeDoux (2015), la paura è il motore centrale dell'ansia patologica. I circuiti della paura, che includono l’amigdala, diventano iperattivi, portando a ipervigilanza, reattività e comportamenti di difesa. Questi ultimi si manifestano spesso sotto forma di evitamento, limitando la vita quotidiana e impedendo di affrontare situazioni che sarebbero altrimenti gestibili.

Le radici dell'ansia patologica

Le cause dell’ansia patologica sono molteplici:

  • Biologiche: Alterazioni nei neurotrasmettitori come serotonina, GABA e dopamina influenzano la regolazione emotiva (Goodman et al., 2010).

  • Psicologiche: Traumi, attaccamento insicuro e schemi di pensiero disfunzionali aumentano il rischio di sviluppare ansia (Bowlby, 1988).

  • Ambientali: Stress cronico, eventi di vita difficili o mancanza di supporto sociale possono scatenare l’ansia (Sapolsky, 2004).

Come gestire l'ansia

Fortunatamente, l’ansia può essere affrontata e gestita con successo attraverso diversi approcci:

  1. Mindfulness e meditazione: La mindfulness aiuta a concentrarsi sul momento presente, riducendo il rimuginio e migliorando la regolazione emotiva (Kabat-Zinn, 1990). È particolarmente utile per osservare i pensieri ansiosi senza giudicarli, favorendo una maggiore consapevolezza.

  2. Psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT): Considerata il trattamento d’elezione per i disturbi d’ansia, la CBT insegna a riconoscere e modificare i pensieri irrazionali che alimentano l’ansia, sostituendoli con interpretazioni più equilibrate (Beck et al., 2011).

  3. Tecniche corporee e di rilassamento: Pratiche come il training autogeno e la respirazione diaframmatica sono utili per ridurre la tensione muscolare e l’attivazione fisiologica associata all’ansia (Schultz & Luthe, 1959).

  4. Farmacoterapia: In casi di ansia grave, farmaci come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) possono essere utilizzati. Tuttavia, devono essere prescritti e monitorati da un medico, e sono spesso più efficaci se integrati con interventi psicoterapici (Goodman et al., 2010).

  5. Attività fisica: L’esercizio aerobico regolare riduce i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, e stimola la produzione di endorfine, migliorando l’umore e il benessere generale (Herring et al., 2010).

Ansia: un ostacolo o un’opportunità?

Le emozioni che proviamo, ansia compresa, sono spesso il prodotto dei nostri pensieri. Quando impariamo a gestirle, anziché evitarle, possiamo scoprire che l’ansia stessa può diventare un’opportunità. Come afferma Schore (2012), affrontare l’ansia ci invita a esplorare noi stessi, le nostre paure e i nostri bisogni, permettendoci di trasformarla in una risorsa per la crescita personale.

Attraverso un percorso che combina consapevolezza, psicoterapia e tecniche di rilassamento, possiamo imparare a vivere l’ansia non come un ostacolo, ma come un segnale che ci invita a ritrovare il nostro equilibrio e a riscoprire il nostro potenziale.

In conclusione...

L’ansia è un’emozione che fa parte della condizione umana, ma quando diventa patologica può limitare gravemente la nostra esistenza. Attraverso approcci integrati che combinano consapevolezza, tecniche corporee, psicoterapia e, se necessario, supporto farmacologico, possiamo imparare a gestirla, riappropriarci della nostra vita e ritrovare un equilibrio emotivo.

L’ansia deve essere considerata come un ostacolo sormontabile: può essere l’inizio di un percorso di crescita personale e consapevolezza.


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