“Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma
non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il
nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia.”
Le parole del saggio Sun Tzu (“L’Arte della guerra” VI. Sec. A.C.) si dimostrano valide nel tempo e nonostante il processo di evoluzione tecnologica.
Sono queste le parole che precedono i capitoli chiave per la spiegazione di cosa è la Social Media Intelligence.
L’apertura dei social media alla libera diffusione di informazioni condivise a livello globale ha ridefinito il processo di condivisione facendo emergere quanto sia divenuto incontrollato. Ogni giorno miliardi di dati passano in rete ed è attraverso l’acquisizione e lo studio di tali dati che opera appunto la Social Media Intelligence.
Con la diffusione dell’utilizzo della rete si sono moltiplicati anche i reati: cyber-bullismo, revenge porn, sextorsion, hate speech, phishing sono oramai annoverati tra i crimini maggiormente diffusi per mezzo e in rete che attraverso il processo di globalizzazione ha contribuito alla globalizzazione dei comportamenti. Insomma si è creato un immenso e mutevole blob che invischia tutti quanti perché oggi siamo tutti connessi e per questo motivo rende tutti maggiormente esposti a rischi che però in molti sembrano sottovalutare, perché la rete non viene recepita come un luogo, e invece lo è.
È un luogo virtuale dove però interagiscono persone reali che come nel mondo là fuori sono spinte da bramosie, da desideri, da avidità, da solitudine, da noia, da sogni. Come distinguere il falso dal vero quando si è rete è cosa però poco semplice. Chiunque potrebbe nascondersi dietro il profilo perfetto pubblicato in Internet. Ed in taluni casi è proprio così, lo dimostrano i cyber crimini sopra elencati.
È stato quindi necessario avviare studi che aiutassero a comprendere quali sono le dinamiche che in rete prendono vita e come poter gestire quelle disfunzioni che creano un nuovo territorio in cui delinquere che dà il vantaggio di un “presunto anonimato” che normalizza e spinge certi tipi di condotta.
L’evoluzione tecnologica, insomma, ha avviato una rivoluzione delle strategie per contrastare le nuove forme di reato che sono frutto dell’espandersi dell’utilizzo della rete e degli strumenti che questa fornisce per commettere nuove forme di reato che sempre più spesso vengono infine punite perché lo sviluppo delle tecniche di indagine usate dalla Social Media Intelligence si stanno sempre più strutturando così da conoscere sempre più il nemico ed evitare di soccombere in battaglia.
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