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E tu parli da solo/a?

Immagine del redattore: ML CandelaML Candela

Certo che si!⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ Le persone che parlano da sole sono matte? Ovviamente NO!⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ È assolutamente normale (e salutare) parlare da soli.


Questa abitudine spesso inizia durante l'infanzia e può consolidarsi nel tempo. Anche se non vedi nulla di sbagliato nel parlare da solo potresti preoccuparti di cosa ne pensano gli altri, soprattutto se vieni sorpreso/a a farlo magari al lavoro o al supermercato, per strada…

Se temi che questa abitudine sia un po' strana, puoi stare tranquillo/a. Parlare da soli è normale, anche quando lo si fa spesso.

Oltre ad essere un'abitudine perfettamente normale, il discorso privato o autodiretto può effettivamente portare diversi tipi di vantaggio: aiuta ad oggettivare le situazioni, a raccogliere i pensieri, a organizzare le idee ed infine anche a raggiungere obiettivi.

Diversi studi suggeriscono che il dialogo con se stessi ha una funzione regolatrice dei pensieri, soprattutto quando questi, restando a lungo nella testa, hanno bisogno di essere riordinati e riorganizzati, quindi esternandoli aiutiamo noi stessi a visualizzarli. Pensa ad esempio ad una lista della spesa, ripeterla a voce alta davanti agli scaffali del supermercato ci aiuta a e notare più facilmente i prodotti, ad esempio.

Inoltre la ripetizione a voce alta, che di fatto è una forma di dialogo con se stessi, fin da sempre praticata per lo studio, può aiutare a restare più concentrati.

Porsi domande, anche semplici o retoriche: "Se metto qui questo pezzo, cosa succede?" può anche aiutarti a indirizzare il focus sul compito da svolgere.

Quando ti senti bloccato o in qualche modo sfidato, un po' di dialogo interiore positi

vo, soprattutto se esteriorizzato può fare miracoli per la motivazione.

Le parole di incoraggiamento di solito hanno più peso quando vengono pronunciate ad alta voce, perché sentire qualcosa spesso aiuta a rafforzare e ad estrinsecare.

Una ricerca condotta nel 2014 suggerisce che questo tipo di automotivazione funziona ancor meglio quando parli a te stesso/a in seconda o terza persona.

In altre parole, è meglio dire: "Stai andando alla grande.” Piuttosto che "Posso farcela". Questo perché riferendosi a se stessi con pronomi di seconda o terza persona, può sembrare che tu stia parlando con un'altra persona, aiutandoti a prendere una certa distanza emotiva in situazioni in cui ti senti stressato/a, aiutandoti ad alleviare l'ansia associata al compito.

Può inoltre aiutarti a elaborare sentimenti difficili

Alcune emozioni ed esperienze, infatti, sono così profondamente personali che potresti non sentirti desideroso/a di condividerle con qualcuno prima di averci lavorato un po’ su… Quindi parlarne prima con te stesso/a non può che farti bene e prepararti a condividerle anche con le persone per te più significative.

Prendersi del tempo far emergere le emozioni difficili può aiutarti a oggettivare le potenziali preoccupazioni rendendole più realistiche e meno sconvolgenti di quanto non apparissero quando erano confinate nella tua testa. Dare voce a pensieri fastidiosi li porta alla luce del giorno, dove spesso si rivelano più gestibili. Dare voce alle emozioni ti aiuta a confutarle o a venire a patti con esse, diminuendo così diminuire il loro impatto.

Quindi ricorda il dialogo con se stessi può certamente essere un potente strumento per aumentare la salute mentale e la funzione cognitiva.

E poi il parere di un esperto/a non guasta mai!



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