Ti è mai capitato di sentirti bloccato di fronte a una scelta importante o sopraffatto da un'emozione difficile da definire? Magari una sensazione vaga nel corpo, come un nodo allo stomaco o un peso sul petto, che non riesci a spiegarti ma sai che significa qualcosa. Questi segnali, spesso ignorati, sono ciò che Eugene Gendlin ha chiamato felt sense, un concetto centrale del suo approccio al Focusing.
Il Focusing è una tecnica di esplorazione interiore sviluppata negli anni '70 da Gendlin, filosofo e psicoterapeuta. Questo metodo insegna a connettersi con le sensazioni corporee per accedere a un livello più profondo di consapevolezza e comprensione di sé. Si tratta di un processo semplice ma potente, che consente di trasformare il proprio rapporto con le emozioni, i pensieri e le difficoltà quotidiane.

Il Focusing: una porta verso il corpo
Gendlin è partito da una domanda fondamentale: perché alcune persone traggono più beneficio dalla psicoterapia rispetto ad altre? Analizzando centinaia di sessioni, ha scoperto che i pazienti che riuscivano a entrare in contatto con una sensazione corporea indefinita (il felt sense) erano quelli che facevano progressi significativi. Questo ha portato alla creazione del Focusing, un processo strutturato in sei passi che aiuta a identificare, ascoltare e trasformare queste sensazioni.
Non è solo una questione di "sentire" il corpo, ma di creare uno spazio sicuro in cui le sensazioni possano emergere, essere esplorate e, infine, rivelare il loro significato. Questo processo è particolarmente utile per chi si trova a vivere situazioni di stress, conflitti emotivi o blocchi personali.
Neuroscienze e focusing: una connessione sempre più solida
Le neuroscienze moderne hanno fornito una base scientifica importante per il lavoro di Gendlin, dimostrando quanto il corpo e la mente siano profondamente interconnessi. Studi recenti hanno mostrato come il cervello elabora le emozioni non solo a livello cognitivo, ma anche corporeo. Una ricerca condotta da Craig (2015) sulla corteccia insulare ha evidenziato che questa area cerebrale è fondamentale per la consapevolezza interocettiva, ossia la capacità di percepire le sensazioni interne del corpo. Questa consapevolezza è alla base del Focusing, che invita a "sentire" ciò che accade dentro di noi.
Inoltre, il lavoro di Porges (2011) sulla Teoria Polivagale ha messo in luce come le sensazioni corporee siano strettamente legate al sistema nervoso autonomo. Quando ci connettiamo al felt sense, possiamo regolare meglio il nostro stato emotivo, passando da una risposta di stress (attacco o fuga) a uno stato di maggiore calma e sicurezza.
Un altro contributo significativo viene dagli studi sull'attivazione del Default Mode Network (DMN), un sistema cerebrale attivo durante i momenti di introspezione e riflessione. Il Focusing stimola proprio questo circuito, facilitando una connessione più profonda con noi stessi e promuovendo la capacità di trovare soluzioni creative ai problemi.
Le neuroscienze hanno anche mostrato che il Focusing attiva aree cerebrali legate all'empatia e alla regolazione emotiva, come la corteccia prefrontale ventromediale. Questo spiega perché il Focusing non è solo un processo individuale, ma può avere effetti positivi sulle relazioni interpersonali, migliorando la capacità di comprendere e rispondere ai bisogni degli altri.
Benefici e applicazioni del Focusing
Il Focusing non è solo un metodo per la crescita personale, ma trova applicazione in molteplici contesti, dalla psicoterapia al coaching, fino alle pratiche di mindfulness e meditazione. Tra i benefici più rilevanti troviamo:
Regolazione emotiva: imparare a riconoscere e gestire le emozioni difficili senza esserne sopraffatti.
Miglioramento della consapevolezza corporea: comprendere il linguaggio del corpo e il suo ruolo nella nostra vita emotiva.
Promozione del cambiamento: affrontare blocchi e decisioni con maggiore chiarezza e creatività.
Riduzione dello stress: grazie alla connessione con il sistema nervoso autonomo e alla capacità di auto-regolazione.
Potenziamento della creatività: esplorando i segnali corporei, emergono nuove intuizioni che possono essere utilizzate per risolvere problemi o prendere decisioni.
In ambito clinico, il Focusing viene utilizzato per trattare disturbi legati all'ansia, alla depressione e persino al trauma, grazie alla sua capacità di mettere in contatto mente e corpo. Inoltre, molte persone riferiscono di sentirsi più connesse a se stesse e alle proprie aspirazioni dopo aver praticato il Focusing.
Come integrare il Focusing nel percorso di supporto alla persona
Integrare il Focusing nel proprio approccio clinico può rappresentare un potente strumento per approfondire il lavoro con i pazienti. Un buon punto di partenza è creare uno spazio sicuro in cui il paziente possa esplorare le sue sensazioni corporee senza giudizio. Ad esempio, durante una seduta, il terapeuta potrebbe invitare il paziente a chiudere gli occhi e chiedersi: "Cosa sto sentendo nel mio corpo in questo momento?".
Un aspetto cruciale è aiutare il paziente a mantenere un atteggiamento di curiosità verso le sensazioni, incoraggiandolo a descriverle senza cercare subito di "risolverle". Se il paziente avverte un nodo allo stomaco o una tensione al petto, lo si può guidare a "dialogare" con quella sensazione, chiedendole: "Cosa vuoi comunicarmi?" Questo processo favorisce la scoperta di significati nascosti e facilita una comprensione più profonda delle emozioni.
Gendlin suggeriva di visualizzare il felt sense come qualcosa di vivo e dinamico, che si evolve man mano che viene esplorato. I terapeuti possono trarre beneficio anche dall'apprendimento diretto attraverso corsi o supervisioni specifiche sul Focusing. Inoltre, il libro Focusing di Eugene Gendlin è una risorsa essenziale per approfondire i sei passi del metodo e acquisire strumenti pratici per utilizzarlo efficacemente nei percorsi di aiuto.
Gendlin suggeriva di visualizzare il felt sense come qualcosa di vivo e dinamico, che si evolve man mano che viene esplorato. Può essere utile lavorare con un terapeuta o un facilitatore certificato per apprendere le basi del metodo.
Esistono anche risorse online, corsi e libri che possono aiutarti a iniziare il tuo percorso con il Focusing. Uno dei testi fondamentali è Focusing di Eugene Gendlin, che descrive in dettaglio i sei passi del metodo e offre esercizi pratici per iniziare subito.
Per concludere…
Il Focusing di Gendlin, oggi supportato dalle neuroscienze, si conferma un approccio potente per entrare in contatto con noi stessi e trasformare le nostre esperienze interiori. In un mondo sempre più frenetico e disconnesso, questa pratica rappresenta una via per ritrovare equilibrio, consapevolezza e autenticità. Se ti senti pronto a esplorare il tuo mondo interiore e a dare voce alle sensazioni che abitano il tuo corpo, il Focusing potrebbe essere la chiave di svolta che stavi cercando.
Dedicare del tempo a questa pratica non è solo un investimento sulla tua salute mentale ed emotiva, ma anche un modo per migliorare le tue relazioni e affrontare la vita con maggiore serenità e fiducia. Come Gendlin ci insegna, dentro di noi esiste una saggezza innata, basta solo imparare ad ascoltarla.
Comments